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Maddalena Il mistero e l’immagine

di Renate Mussini
28 Ago, 2022
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Alla figura di Maria Maddalena, legata a eventi fondamentali della vita e della morte di Gesù di Nazareth, l’arte, la letteratura, il cinema hanno dedicato centinaia di opere, dando vita a capolavori che segnano, lungo la trama del tempo, l’arte stessa e i suoi sviluppi, interpretando il ruolo e i valori sollecitati dalle vicende e dalle leggende sulla santa a rappresentare volta a volta il sentimento del proprio tempo.

Una figura emerge dal profondo della nostra storia. Quella di una donna misteriosa e a lungo travisata. Il suo nome è speciale in Israele. Myriam in ebraico, Maryam in aramaico, Maria in greco: il nome della sorella di Mosè. Distinta dalle altre e nota grazie al nome del luogo nel quale sarebbe nata: quella donna è Maria Maddalena.

Tiziano, Santa Maria Maddalena.

In epoca ellenistica Màgdala di Galilea era un piccolo centro romano-giudaico sulle sponde del lago di Tiberiade. Una torre romana identificava la cittadina: in ebraico Màgdala, da migdol, significa torre. Anche il toponimo ha assunto in lei un significato simbolico: ella sta. Determinata e ferma, come una torre.

Carlo Crivelli, S. Maria Maddalena Trittico di Montefiore 1479 1473.
Carlo Crivelli, S. Maria Maddalena Trittico di Montefiore 1479 1473.

Questa figura avvolta nel mistero è collegata a eventi fondamentali riguardanti il racconto della vita e della morte di Gesù di Nazareth: la morte in croce, la sepoltura, la scomparsa del corpo, l’annunciata resurrezione. Discepola della prima ora, Maria Maddalena avrebbe seguito, con altre donne, Gesù dalla Galilea fino al Golgota. Stante il racconto dei vangeli canonici, da sola o citata con altre donne, la Maddalena è la prima a vedere la tomba vuota dove il profeta è stato deposto; l’unica a vedere due angeli; la prima a vedere il Signore risorto e a parlare con lui, forse a toccarlo. È lei dunque la prima testimone di un fatto inaudito. Prima degli apostoli. Sulla sua parola poggia in certo modo la fede e il destino dei primi cristiani e delle prime comunità.

La sua figura è costantemente presente, in alcuni casi come protagonista, nei Vangeli apocrifi e in quelli gnostici particolarmente.

In questa singola donna si sono agglutinate e confuse nei secoli infinite altre figure femminili, simbolo di peccato e di pentimento, di fedeltà e di sofferenza, di ossessione e di amore, di fecondità e di sapienza, di carnalità e di santità, creando una trama narrativa che, soprattutto attraverso l’arte, ne ha fatto l’“oscuro oggetto del desiderio” della nostra storia. E come in un gioco di sovraimpressioni, di figure interscambiabili, il moltiplicarsi dei significati lungo i secoli rende complessa la ricostruzione della formidabile galleria di immagini che l’hanno rappresentata e resa una figura mitica. E ancor più difficile è per noi oggi il ritrovamento della sua autentica identità.

Artemisia Gentileschi, Maria Maddalena, 1630-1631.

Chi era davvero la Maddalena? E perché si è generata e sviluppata quella confusa, affascinante sequenza di rappresentazioni che hanno portato alla costruzione della sua sfaccettata identità? A lei l’arte, la letteratura, il cinema hanno dedicato centinaia di opere. L’arte soprattutto, ponendola al centro della propria produzione e dando vita a capolavori che segnano, lungo la trama del tempo, l’arte stessa e i suoi sviluppi. E come in uno specchio, ogni epoca l’ha guardata, guardandosi; l’ha contemplata, cercando l’ideale di sé, della propria immagine; l’ha sorvegliata e spiata, scoprendo i propri vizi dentro le proprie virtù.


  • Dove: Musei San Domenico – Forlì
  • Quando: dal 27 Mar. al 10 Lug. 2022
  • Orario: da Lun. a Ven. 9.30-19.90; Sab. Dom. 9.30-20.00
  • Prezzo: intero € 14,00; ridotto € 12,00