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Il Tempo del Futurismo

di Renate Mussini
7 Dic, 2024
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La mostra “Il Tempo del Futurismo” alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea celebra l’ottantesimo anniversario dalla scomparsa di Filippo Tommaso Marinetti, avvenuta il 2 dicembre 1944.

Diversamente dalle mostre del passato dedicate al rivoluzionario movimento d’avanguardia fondato nel 1909 da Marinetti, questa mostra si concentra sul rapporto tra arte e scienza/tecnologia e illustra quel “completo rinnovamento della sensibilità umana avvenuto per effetto delle grandi scoperte scientifiche” posto alla base della nascita del Futurismo. Una riflessione oggi attualissima, se si pensa che lo tsunami tecnologico dell’intelligenza artificiale sta investendo l’umanità, avverando la profezia della macchinizzazione dell’umano e dell’umanizzazione della macchina preconizzata proprio dai futuristi.

Giuseppe Pellizza da Volpedo, Il sole (Il sole levante) (1904; olio su tela, 55 x 55 cm; Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea)

La mostra punta a essere inclusiva, didattica e multidisciplinare, si rivolge al grande pubblico e in particolare alle nuove generazioni. Per questo illustra i concetti di velocità, di spazio, di distanza e di sensibilità percettiva evidenti nei capolavori del Futurismo contestualizzandoli nella società dell’epoca, rivoluzionata dalle innovazioni scientifiche e tecnologiche.

La mostra è articolata in dieci sezioni, ricche di manifesti, libri e riviste (non va dimenticato che lo stesso Marinetti, nel testo Marinetti e il futurismo del 1929, identificava la nascita del movimento nella fondazione della rivista «Poesia» nel 1905), ma anche di film e oggetti tecnologici: "Prima del futurismo", "Futurismo analitico e dinamismo plastico", "Ricostruzione futurista dell'universo", "Arte meccanica", "Aeropittura", "Idealismo cosmico e suoi sviluppi", "Eredità del futurismo dal secondo dopoguerra", oltre a due sezioni tematiche dedicate rispettivamente al cinema e all'architettura e a una sala dossier su Guglielmo Marconi. Senza avere la pretesa di documentare esaustivamente il percorso creativo dei tantissimi artisti futuristi attivi capillarmente in tutta Italia ed esemplarmente rappresentati in passato soprattutto nelle rassegne curate da Crispolti, la mostra riserva una particolare attenzione, oltre ai cinque fondatori, a Fortunato Depero ed Enrico Prampolini, i quali, senza fare semplicistiche graduatorie di merito, col passare del tempo e grazie a importanti studi storico-artistici assumono un rilievo sempre maggiore nell'ambito delle ricerche futuriste successive alla scomparsa di Boccioni e segnate per certi aspetti dalla leadership di Balla.

Gerardo Dottori, Incendio città (1926; olio su tela, 211 x 190 cm; Perugia, Museo Civico di Palazzo della Penna)
Giacomo Balla, Pessimismo e Ottimismo (1923; olio su tela, 115 x 176 cm; Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea).
Fortunato Depero, Guerra-Festa (1925; arazzo, 330 x 243 cm; Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea)

Per descrivere al meglio l’atmosfera futurista, l’esposizione sarà arricchita da due installazioni sitespecific di Magister Art e di Lorenzo Marini e sarà vivacizzata da eventi di approfondimento.

Si ringraziano i musei italiani e stranieri, tra cui il MoMA, il Metropolitan Museum di New York, il Philadelphia Museum of Art, la Estorick Collection di Londra e il Kunstmuseum Den Haag de L’Aia che con i loro prestiti hanno generosamente contribuito alla mostra. Il catalogo sarà pubblicato da Treccani e conterrà, oltre ai saluti istituzionali, i testi di Gabriele Simongini, Francesca Barbi Marinetti, Günter Berghaus, Elena Gigli, Claudio Giorgione, Giovanni Lista, Ada Masoero, Ida Mitrano, Riccardo Notte, Francesco Perfetti e Marcello Veneziani.

Giacomo Balla, Bambina che corre sul balcone (1912; olio su tela, 125 x 125 cm; Milano, Galleria d’Arte Moderna)
Gino Severini, Danseuse articulée (1915; olio su cartone con elementi mobili collegati da spaghi, 65,5 x 54 cm; Mamiano di Traversetolo, Fondazione Magnani-Rocca)

Collaborazioni rilevanti contribuiscono all’offerta culturale messa in campo, come quella con il MAXXI, che con l’apertura al pubblico di Casa Balla aggiunge una tappa fondamentale al discorso narrativo; con la Fondazione Magna Carta, promotrice di un programma di attività culturali con finalità pedagogiche; con il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, per il prestito di numerosi oggetti che hanno arricchito la mostra anche con un taglio scientifico.


  • Dove: Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea - Roma
  • Quando: dal 3 Dic. al 28 Feb. 2025
  • Orario: da Mar. a Dom. dalle 9:00 alle 19:00 (Ultimo ingresso 45 minuti prima della chiusura)
  • Prezzo: intero € 10,00; ridotto € 2,00