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Abbazia di Santa Maria di Staffarda

di Renate Mussini
31 Ago, 2020
861

L’Abbazia di Santa Maria, situata nel comune di Revello, rappresenta uno dei massimi monumenti medievali del Piemonte. Fondata nel 1135 in aperta campagna, su una zona acquitrinosa, chiamata “La Staffarda”, da cui prese il nome. Fu donata all’ordine dai monaci cistercensi dal primo Marchese di Saluzzo, Manfredo I del Vasto, per migliorare il controllo e le condizioni socio-economiche del territorio.

L’insieme degli edifici dell’abbazia di Staffarda presenta un impianto edilizio alquanto complesso, fortemente rimaneggiato nel corso di nove secoli. Vi si osservano principalmente, oltre agli edifici delle strutture produttive agricole, la grande porta della torre d’ingresso alla cinta fortificata due-trecentesca dell’abbazia, la loggia del Grano, sulla piazzetta antistante l’attuale ingresso agli edifici già religiosi, un edificio comunemente noto come ospizio dei pellegrini (ma forse pure struttura produttiva) a due navate voltate a crociera su colonne in pietra, il chiostro con Sala Capitolare, il refettorio, il dormitorio (nella versione trecentesca), la chiesa con campanile (trecentesco, innalzato quindi ormai fuori dalle prescrizioni cistercensi che ne impedivano l’erezione), la sagrestia affiancata dalla scala da cui i monaci scendevano alla chiesa, la notte, per recitare i salmi.

La visita dell’abbazia consente di osservare elementi interessanti dell’architettura romanica della prima metà del XII secolo e gotica dei secoli XIII-XV, elementi delle trasformazioni di epoca moderna (compresi i contrafforti ad archi rampanti), edifici dell’attività agricola dal XVII secolo. La chiesa, che nella sostanza si manterrà in forme romaniche, offre poi tracce cospicue di arte del gotico internazionale e del rinascimento di cui Bruno Ciliento e Guido Gentile hanno delineato indirizzi salienti nelle complesse storie che hanno portato a curiosi reimpieghi e dispersioni, in particolare nei primi decenni del XIX secolo, all’epoca del re di Sardegna Carlo Alberto di Savoia.


Polittico dell’altar maggiore. Secolo XVI (1531-1533). Dipinti di Oddone Pascale e statue dorate e policrome.

Gli edifici abbaziali presentano decorazioni scultoree ed a rilievo marmoreo (chiavi di volta, capitelli, cornici) dei secoli XII-XIV in particolare nel chiostro, nella chiesa e nella sala capitolare. La chiesa ha un esonartece trecentesco e superiormente una facciata rinascimentale con decorazioni prospettiche: all’interno si conservano significative testimonianze dell’arte tardo-gotica e rinascimentale, tra cui principalmente il pulpito tardogotico, una Crocifissione con san Giovanni e la Vergine scolpita in legno (circa 1530, originariamente sull’architrave del varco di accesso al coro), la grande macchina d’altare con i dipinti di Oddone Pascale eseguito intorno al 1531-1533 e sculture in legno policromate, l’altare cinquecentesco dell’abside sinistra, con ancona lignea del 1525, scolpita con eleganti candelabre rinascimentali dallo scultore Agostino Nigra di Cavallermaggiore.


Abbazia di Santa Maria di Staffarda
Piazza Roma, 2,
12036 Staffarda Cuneo
tel. 0175 273215

Orari e visite

martedì-domenica dal 29/10 al 28/2:

09.00-12,30
(ultimo ingresso ore 12)
13.30-17,00
(ultimo ingresso ore 16,30)

martedì-domenica dal 1/3 al 28/10:

09.00-12,30
(ultimo ingresso ore 12)
13.30-18,00
(ultimo ingresso ore 17.30)

BIGLIETTO UNICO: dal 1°gennaio 2018 è possibile acquistare un biglietto unico che dà il diritto all’ingresso ai tre siti mauriziani (Palazzina di Caccia di Stupinigi, Abbazia di Staffarda e Precettoria di S. Antonio di Ranverso) a una tariffa agevolata entro un anno dalla data di emissione: biglietto intero a tariffa unica: € 18; ridotto € 13 per minori di 18 anni, over 65 e gruppi (minimo 15 persone).